L’Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon di Napoli è uno dei dieci enti di ricerca che fanno parte del progetto LIFEMap con l’Unità Operativa di Oncoematologia diretta da Giuseppe Menna e con l’Unità Operativa di Malattie Neuroendocrine, Centro Obesità diretta da Rosaria Licenziati. A esporre il ruolo dell’azienda nel progetto di ricerca LIFEMap è Giuseppe Menna, Direttore del Dipartimento di Oncologia Pediatrica dell’AORN Santobono-Pausilipon. “L’azienda Santobono-Pausilipon nelle due componenti per la parte oncologica e la parte metabolica è stata coinvolta nel progetto LIFEMap con un ruolo prevalentemente di raccolta dati su pazienti e di raccolta di materiale da analizzare da un punto di vista genetico, così come previsto dal progetto di studio su pazienti nel campo oncologico guariti e recidivati da malattie tumorali nell’ambito pediatrico e per gli adulti. Lo studio del genoma è mirato ad individuare eventuali fattori che possano avere interazioni ambientali nello sviluppo dei tumori. Siamo coinvolti nella raccolta dati dei pazienti e nella successiva analisi dei risultati”. Le componenti che analizziamo sono due: una è quella oncologica e l’altra è quella metabolica che è affidata alla dottoressa Maria Rosaria Licenziati che è il principale investigator per conto della nostra azienda e al dottor Nicola Improda nell’unità operativa di pertinenza”.
Nicola Improda, Dirigente medico dell’AORN Santobono-Pausilipon spiega l’importanza del progetto LIFEMap. “Le malattie metaboliche, l’obesità e le malattie oncologiche sono un classico paradigma sia in età pediatrica sia in età adulta di malattie determinate da fattori ambientali e da fattori genetici. Partendo da questo presupposto, questo studio si prefigge come obiettivo quello di chiarire quali sono le basi genetiche e le interazioni con quelle ambientali alla base di queste malattie. Questo ci consentirà di sviluppare degli strumenti per poter prevenire, in maniera mirata, queste condizioni e per poter attuare delle cure personalizzate” afferma Improda.
Sempre più bambini e adolescenti sono in sovrappeso, che ruolo ha l’obesità infantile in questo studio? L’argomento è affrontato da Nicola Improda: “L’obesità infantile è un fenomeno dilagante, la cosa importante che dobbiamo tenere a mente è che, purtroppo, il 40 per cento dei bambini obesi diventerà un adulto obeso. Ci sono studi che dimostrano come l’obesità pediatrica si correli sia con le malattie cardiovascolari dell’adulto sia con la patologia tumorale dell’adulto. Dati questi presupposti, è chiaro che non si possono curare o prevenire le malattie cardiovascolari o i tumori prescindendo dall’aspetto obesità o dal metabolismo”. Improda illustra anche il legame tra l’obesità infantile e le patologie endocrine correlate. “L’obesità si associa a moltissime patologie endocrine che rappresentano una sua complicanza, l’insieme di queste complicanze saranno traslate all’età adulta, noi pediatri abbiamo il ruolo fondamentale di prevenire queste condizioni”.
Lo studio LIFEMap è finalizzato a individuare profili genetici e fattori di rischio ambientale associati all’obesità e alle sue complicanze nel bambino e può rappresentare una svolta per la tutela della salute pubblica. Infatti, i risultati dello studio daranno un contributo importante nella medicina di precisione, aiutando i clinici e le istituzioni impegnate nel contrastare l’obesità infantile a sviluppare piani di terapia e prevenzione adattati al profilo di rischio del singolo soggetto. “La medicina di precisione ha lo scopo di curare in maniera diversificata diversi soggetti a seconda del loro profilo di rischio. Non tutti gli obesi hanno obesità viscerale e non tutti gli obesi sviluppano complicanze metaboliche. La medicina di precisione serve a capire quali sono i pazienti che rappresentano il target ideale per ciascun tipo di terapia o per ciascun programma specifico di prevenzione” conclude Improda.
A cura di Ilenia Inguì